Vuoi raggiungere risultati eccezionali? Impara a parlare l’italiano!

Uno studio del Sole 24 Ore rivela l’inaspettata competenza per avere successo.

Sempre più aziende pretendono un ottimo uso della lingua inglese a chi si candida per un colloquio di lavoro. Qualcuna richiede anche una buona dimestichezza con una seconda lingua straniera.

Certo è normale, in un mondo del lavoro sempre più globalizzato, connesso, internazionale.

Ma hai mai letto invece un annuncio che inseriva tra i requisiti necessari alla candidatura un’ottima padronanza della lingua italiana?

Non credo.

E non è forse arrivato il momento di pretenderlo?

Rispondimi sinceramente: ti sembra così assurdo esigere dal personale di un’azienda un ottimo utilizzo della lingua italiana? Perlomeno per i madrelingua?

Personalmente credo di no. Non mi sembra per nulla assurdo. La trovo una richiesta più che ragionevole.

E lo dico non per un mio personale pallino perfezionista.

Lo dico perché con il mio lavoro ho girato tantissime aziende e mi sono interfacciato con migliaia di persone… e le ho ascoltate parlare… e ho letto ciò che scrivevano.

Credo che non sia mai stato pubblicato un annuncio di lavoro inserendo nei requisiti “ottima padronanza della lingua italiana” perché la si è sempre data per scontata. In fondo è la lingua madre della maggior parte dei candidati (salvo per alcuni settori o aziende).

E forse pareva inopportuno inserirlo.

Ma temo che sia necessario rompere questo tabù.

Faccio un appello.

Imprenditori e addetti alle risorse umane che leggete questo articolo abbiate coraggio: pretendete “un’ottima padronanza della lingua italiana”.

Non fatelo per una questione di principio né per la difesa sovranista dell’idioma italico. Fatelo per voi. Per i vostri egoistici interessi. Perché questo farà il bene della vostra azienda.

E se non mi credete, se pensate che la mia sia solo una provocazione, andate a riprendervi l’articolo apparso recentemente su Il Sole 24 Ore (dal titolo: Manager: oggi una competenza chiave è la lingua… italiana) che ha messo in luce il valore di questa inaspettata “competenza”.

Ti riporto qui un passaggio interessante:

«Qualche anno fa un direttore del personale mi rivelò che un’analisi rigorosa svolta all’interno della sua azienda rivelava che le performance nelle vendite, nel recupero crediti e nell’assistenza ai clienti dei singoli erano correlate in modo impressionante al livello di padronanza della lingua italiana.»

…in modo impressionante.

Certo – dirai tu – è difficile dare assistenza ai clienti se parli male, è ovvio…

Ma davvero è così “ovvio”?

Ti chiedo di guardarti attorno e ascoltare le persone intorno a te. Nota la loro la proprietà linguaggio.

Sicuramente non troverai persone analfabete, ma noterai molte persone mediamente istruite che faticano a esprimersi pienamente e correttamente.

L’articolo fa poi una rapida analisi dell’argomento, ed evidenzia 4 superpoteri di una lingua italiana ottimamente parlata. Te li riporto.

Saper parlare bene in italiano permette di:

  1. riuscire ad adattare qualsiasi concetto al contesto, al destinatario, al mezzo.
  2. avere un potente strumento di elaborazione creativa e di revisione critica di ciò che viene proposto.
  3. trovare le parole giuste per connettersi con chi sta intorno dal punto di vista emotivo.
  4. potenziare la propria capacità di raccontare in modo affascinante e persuasivo.

Senza farne una critica approfondita, sono piuttosto d’accordo con l’articolo del Sole24Ore. E penso ci sarebbero anche altre cose da aggiungere.

Molte persone potrebbero diventare decisamente più efficaci se migliorassero le proprie abilità comunicative.

Come sai bene, se mi conosci o anche solo se leggi il mio blog, credo profondamente nel potere della comunicazione.

Ci credo perché ho avuto modo di vedere con i miei occhi gli effetti che un’adeguata comunicazione può creare. E allo stesso tempo ho visto i danni che un’inadeguata comunicazione produce.

Se mi segui sai anche che una “buona comunicazione” non è sinonimo di una “buona padronanza di linguaggio”. Ci sono moltissimi altri aspetti da incastrare, come in un meccanismo di precisione.

Non a caso infatti ho intitolato provocatoriamente il mio libro “Il Congiuntivo Non Ti Salveràguida pratica di comunicazione efficace per farsi ascoltare e convincere gli altri”.

Ma in questo articolo voglio mettere da parte le cose complesse e concentrarmi sulle basi. Su quello che dovremmo dare per scontato (ma che scontato non è).

Migliora la qualità del tuo italiano.

E se sei un imprenditore, un manager o un HR pretendi dai tuoi collaboratori che facciano altrettanto.

Alla prossima

Filippo Mora

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